Cooperativa Polis impegnata con il progetto “Un fiume in piena” a Ponte Felcino. Racconta storie di integrazione e cittadinanza con i gruppi educativi territoriali
Il fiume racconta storie. A volte con il lento fluire delle acque tranquille, altre con la vorticosa forza del fiume in piena. A Ponte Felcino il fiume, il Tevere, scorre sotto i ponti e lungo gli argini e raccoglie le storie dei ragazzi del Get, il gruppo educativo territoriale, finanziato dal Comune di Perugia e gestito dal Consorzio Auriga. Le cooperative coinvolte sono tre Polis, Asad e Nuova Dimensione.
A Ponte Felcino e Ponte Pattoli gli spazi pomeridiani, collegati all’Ufficio della Cittadinanza di cittadinanza “Fiume”, sono in gestione alla cooperativa Polis che ha creato «un progetto di cittadinanza attiva all’interno di spazi che permettono di fare esperienze laboratoriali, di crescere come cittadini, di acquisire un senso di appartenenza alla comunità più alto – afferma Cristiano Schiavolini, operatore e referente di Polis – Diverse le attività svolte in sei anni negli ambiti di fotografia, arte, pittura, compresa una “Notte bianca” con ottanta ragazzi in laboratorio fino all’1 di notte e poi a dormire a scuola, la realizzazione di un murales in collaborazione con liceo artistico e la decorazione delle sedie “contadine”; mentre negli ultimi 4 anni ci siamo dedicati a percorsi di narrazione della società e di se stessi tramite il linguaggio cinematografico. Abbiamo realizzato una storia in stop motion e adesso concludiamo il percorso con il doppiaggio».
Il progetto sul cinema è stato portato avanti da Andrea Mancini, Ivan Bartolini e Miljana Mihaljcic.
“I ragazzi hanno scelto scene di film che piacevano a loro e che avessero un collegamento con la scuola – dice il primo – Attorno alle scene abbiamo costruito delle storie, scrivendo testi che si potevano sovrapporre e poi abbiamo adottato i testi al labiale degli attori. Questa è stata la fase più difficile che ha richiesto il nostro intervento come educatori, ma nelle altre il grosso del lavoro lo hanno fatto i ragazzi, soprattutto quando eravamo bloccati: sono stati i ragazzi che hanno tirato fuori le scene da doppiare – prosegue Andrea Mancini – I ragazzi hanno risposto benissimo perché c’era tanta voglia di farci conoscere il loro cinema e il loro mondo. Alcuni film noi adulti non li conoscevamo, tipo “Segnali dal futuro” e ce li siamo andati a vedere. È stata un’esperienza di arricchimento anche per noi”.
Le attività si svolgono il mercoledì dalle 15 alle 17 alla scuola media di Ponte Felcino e il venerdì dalle 16 alle 18 a Ponte Felcino e a Ponte Pattoli presso la casetta della Pontepattolissima, dove i ragazzi si occupano di decoro urbano dipingendo le gradinate dell’arena pubblica.
Il progetto Get inizia nel 2013 e si stabilizza subito sulle cinquanta presenze settimanali, coinvolgendo ragazzi della primaria e della media, accogliendo ragazzi che venivano spesso da situazioni difficili. Poi con il tempo le cose sono cambiate, con la scuola che da luogo fisico si è aperto alla partecipazione, alla creatività e alla diversità. Molti ragazzi che adesso frequentano le superiori sono tornati a dare una mano, aiutano e studiano al Get. Poi ci sono i tanti volontari, anche docenti in pensione che prestano aiuto per compiti. E si è sviluppata una rete che coinvolge le Pro loco e le associazioni del territorio. Con la chiusura della scuola il Get si ferma (ma iniziano i centri estivi Polis “Un fiume in piena”) e si riprenderà a settembre per altri due anni come previsto dal bando.