Venerdì 15 febbraio 2019 presso l’Oratorio di Santa Cecilia a Perugia; l’attrice Astra Lanz presenterà l’azione teatrale dedicata a Camille Claudel.
Nata in un piccolo villaggio della Francia nord-orientale nel 1864, Camille, fin dalla tenera età manifesta le sue inclinazioni per l’arte e un talento innato nel plasmare l’argilla.
Incoraggiata dal padre ma in contrasto con la madre e con l’opinione comune dell’epoca, che vorrebbe le donne avviate esclusivamente al matrimonio nel totale sacrificio di qualsiasvoglia aspirazione personale, si trasferisce con la famiglia a Parigi dove prende lezioni di scultura.
Il suo insegnante Alfred Boucher scrive di lei: “Questa signorina non è soltanto bellissima, ma è dotata di una straordinaria immaginazione e di una incredibile creatività.
Dovresti vederla scolpire: è come se l’argilla o il marmo seguissero gli ordini delle sue dita delicate”.
È lo stesso Boucher, sempre più impressionato dal talento di Camille, a presentarla allo scultore Auguste Rodin.
L’artista, che ha 43 anni e un legame stabile con una donna, si innamora immediatamente di Camille e scrive nel suo diario: “Camille possiede un fascino assoluto e una totale dedizione alla scultura, nulla di strano che non appena io abbia posato il mio sguardo su di lei tutto il resto mi sia sembrato privo di vita.
Camille è la vita stessa”.
Camille entra nell’atelier del maestro nel 1884 e ne diventa allieva, collaboratrice, amante, modella e musa.
Nasce tra i due scultori una relazione molto tormentata che segnerà profondamente i due artisti.
Intorno agli anni 1892-93, e dopo la fugace avventura con il musicista Debussy, il rapporto tra Camille e Rodin comincia ad entrare in crisi.
Il dramma di un aborto e la partenza del fratello Paul inducono la scultrice a liberarsi definitivamente dalla influenza del maestro.
Segue il periodo del distacco.
Camille si installa in un proprio atelier e continua per diversi anni una produzione notevole di scultura, ma nel contempo diventa preda di disturbi mentali con manie di persecuzione che la porteranno all’isolamento e alla distruzione di gran numero di sue opere.
Con il consenso dei famigliari, viene prelevata a forza il 10 marzo 1913 nel suo atelier di “quai Bourbon” a Parigi e trasferita in un manicomio dove trascorrerà gli ultimi trenta anni della sua esistenza umiliata e abbandonata da tutti.
Camile Claudel, muore all’età di settantanove anni, il 19 ottobre 1943.