Cooperazione sociale: Polis chiude in positivo il 2019, ma per il 2020 pesa lo stop da Coronavirus
L’emergenza sanitaria da Covid19 ha cambiato tanto nelle vita quotidiana, ma non il modo di intendere la cooperazione sociale. “C’è preoccupazione per l’evolversi delle situazioni che si sono create con il Coronavirus, con i servizi rimodulati e l’aumento dei costi organizzativi – dice Gianfranco Piombaroli, presidente di Polis cooperativa sociale in occasione dell’assemblea – Lo scenario è incerto, ma rimaniamo compatti e proseguiamo nel nostro progetto, grazie alle grandi capacità di resistenza e resilienza dei nostri soci lavoratori, vero fulcro del sistema welfare. Il lavoro ci piace, lo facciamo bene e spesso utenti e familiari ce lo fanno sapere con attestati di stima e riconoscenza”.
Il bilancio chiuso al 31 dicembre del 2019 segna un raddoppio in dieci anni dei ricavi: da 17 a 34 milioni per gestire i servizi nelle aree anziani, disabili, infanzia/rete Lilliput, minori e politiche sociali, salute mentale e dipendenze. L’utile finale è stato di 22mila euro. “Non stiamo ad inseguire l’aumento dei ricavi, ma vogliamo migliorare i numeri perché questo significa mantenere l’equilibrio di sostentamento e sostenere meglio gli interessi di Polis e di tutti i soci” ha detto ancora Piombaroli. In Polis ci sono 1.266 soci e collaboratori, all’81% al femminile, con 341 nuovi soci nel 2019 e 242 uscite. La cooperativa è presente in sei regioni: Umbria. Abruzzo, Toscana, Marche, Lazio, Puglia. Nel corso del 2019 sono state 20 le gare aggiudicate su 34 partecipate. “L’emergenza Covid19 sta generando una forte criticità – ha proseguito Piombaroli – L’impegno è di tenere Polis in equilibrio tra il naturale rischio d’impresa e il proseguimento dell’attività seguendo lo spirito che ci anima da anni: Non posso aiutarti senza di te, costruiamo la risposta ai tuoi bisogni insieme, occupandoci di garantire qualità sociale per le persone. In questo momento di crisi può sembrare un’utopia, ma sono le utopie che hanno cambiato il mondo. Il futuro non ce lo regalano, saremo noi con i nostri comportamenti a garantirlo”.
Il primo trimestre 2020 si è chiuso con un forte impatto dei costi da Covid19, con 25mila euro di dispositivi di protezione individuale solo a marzo, con 400mila euro previsti per il 2020 in totale, oltre a 200mila euro per la copertura del Trattamento di fine rapporto dei soci in Fis. Il costo complessivo alla fine dell’anno per Polis dovrebbe aggirarsi tra i 700 e gli 800mila euro.
Cosa si è riusciti a fare rispetto agli obiettivi posti alla fine dell’anno scorso? Come se ne uscirà e quando? “Le prospettive sono penalizzanti, ma devo ringraziare chi è andato in sospensione, quanti hanno messo a disposizione se stessi, con la loro dedizione al lavoro – ha detto ancora Piombaroli – Polis ha anticipato la Fis, nonostante le difficoltà con 500mila euro di minore fatturato al mese e la speculazione con aggravio dei costi per i dpi. Abbiamo perso gare d’appalto per via dei ribassi del 15% che poi li ripagano i soci-lavoratori con meno soldi in busta paga, fino a 300 euro meno al mese.
A fronte di tutto questo la cooperativa rimane aperta alle richieste, proposte e proteste, indicazioni, dei soci perché ne abbiamo bisogno per correggere le disfunzioni, soprattutto in questo momento storico”.