C’erano una volta un lupo, un orco, una strega e un bambino … per spiegare il Covid-19 ai più piccoli
C’erano una volta un lupo, un orco e una strega, ma anche una coppia di genitori e un bambino geniale. Inizia così la fiaba “Una storia piccola piccola”, scritta da Donatella Rhodio, educatrice Rete Lilliput, e illustrata da Cristiano Schiavolini, operatore di Polis società cooperativa, per spiegare ai bambini il Coronavirus.
“Questa fiaba nasce dalla necessità di spiegare ai bambini dell’asilo perché non potevano, all’improvviso, più uscire di casa – racconta Donatella Rhodio – Un giorno i piccoli hanno lasciato l’asilo per tornare a casa e il giorno dopo non potevano più uscire. Il giorno prima potevano andare al parco e quello successivo non più. Non potevano giocare insieme, dovevano stare lontani. Bisognava spiegare ai bambini il perché di questi comportamenti così diversi”.
E così ha preso corpo questa storia breve in cui il lupo, l’orco e la strega, che qui cattivi non sono, non si preoccupano di questo microscopico nemico e pensano di poterlo sconfiggere ognuno con le sue capacità; ma il potente soffio del lupo, i pugni dell’orco e le magie della strega non possono nulla. Una coppia di genitori appare preoccupata e solo l’apparente ingenua idea di un bimbo può far sì che il virus scompaia: “Mi sono ispirata alla frase di una bambino che diceva: ‘Basta nascondersi’ – prosegue Donatella Rhodio – Così tutti si nascondono e, non trovando più nessuno, il virus si stanca e se ne va”. La favola è già stata protagonista di una lettura video nell’ambito delle attività che le educatrici Rete Lilliput-Polis hanno portato avanti in questo periodo di chiusura degli asili.
La fiaba è poi diventata un racconto illustrato opera di Cristiano Schiavolini. “Illustrare la paura per una storia di bambini non è mai facile, specialmente quando l’argomento è attuale come il Covid-19 – afferma Schiavolini – Questa ha sicuramente l’obiettivo di rassicurare i bambini su un fenomeno molto difficile da comprendere, come una pandemia, e al tempo stesso vuole dare dei segnali educativi e comportamentali giusti”.La strega, il lupo e l’orco, da sempre i “cattivi” nelle storie per bambini, risultano quindi simpatici, ma superficiali, convinti di poter battere il nuovo “mostro”. Tre personaggi molto diversi, così come i genitori che invece avvertono il pericolo, ma uniti dal provare la medesima paura.“L’utilizzo di colori monocromatici tendenti alle terre, che predominano su tutte le illustrazioni sono il filo da Arianna della storia, perché la rendono cupa, ma non troppo – conclude Schiavolini – La pulizia dello spazio bianco da dove si stagliano le figure, senza troppi elementi ambientali, rafforza la scansione della storia e la morale finale”.