“La vita non è aspettare che passi la tempesta,
ma imparare a ballare sotto la pioggia.”
(Mahatma Gandhi)
L’esperienza del lockdown, ancora non del tutto conclusasi, ci ha portato a ricercare e a mettere in atto strategie per poter mantenere vivo e saldo il rapporto con le famiglie e con i bambini e le bambine dei nostri servizi educativi alla prima infanzia. Per rispondere alle difficoltà educative e relazionali rilevate anche dalle équipe dei servizi alla prima infanzia gestiti, la Rete Lilliput della Cooperativa Polis, ha cercato di continuare ad accogliere i bisogni dei bambini e delle famiglie, attraverso la condivisione di proposte educative ed esperienziali “a distanza”, legate sia alla programmazione annuale che i bambini hanno interrotto inaspettatamente, sia ad un supporto alla genitorialità che si esplica nell’accoglimento e nella rielaborazione, anche emotiva, del momento difficile che si stava e che ancora si sta vivendo.
Gli strumenti di comunicazione e di relazione che la Rete Lilliput ha attivato (telefonici e virtuali) e tutt’ora attivi, sono facilmente fruibili dai genitori, e garantiscono loro la possibilità costante di ricevere dai Coordinatori Pedagogici della Rete Lilliput stessa. Sin dall’immediata la chiusura dei servizi, la Rete Lilliput si è mossa all’unisono recependo il senso di sconforto, di paura ma anche di speranza e di voglia di mantenere saldo il legame con le educatrici ed il personale che hanno espresso i genitori dei bimbi. Da queste istanze è emersa con forza la grande potenzialità di essere e di fare rete. Il vero significato di una RETE è quello di sostenere, di mantenere e proteggere, di continuare a nutrire, anche nella lontananza, il legame con le famiglie e con i bambini. Le preziose maglie di questa rete, tessuta insieme dalle nostre VOCI e PAROLE, hanno accompagnato un momento sì difficile, ma in grado di offrirci l’opportunità di ESSERE autenticamente VICINI, e UNITI. In pochissimo tempo e senza quasi rendercene conto siamo passati dalla modalità del “FARE” alla modalità dell’“ESSERE”, anzi dell’ “ESSER-CI”.
Il nostro pensiero di cura è stato alimentato dalla fiducia nel fatto che i bambini non avrebbero perso nulla se saremmo stati capaci di attivarci e tenere vicino anche le famiglie capacitandole, perché stare insieme e fare rete avrebbe comunque consentito a ciascuno di noi di acquisire nuovi saperi, anche in tempi di pandemia. E abbiamo lavorato anche per sostenere quanto abbiamo fatto per e con i bambini, componendo, grazie alla preziosa collaborazione dei genitori e delle equipe, diari di viaggio e di memoria, perché le tracce e le conquiste di questo “tempo sospeso” meritano di essere tenute dentro i processi e i progetti di crescita. Sappiamo quanta resilienza e quanta plasticità è stata attivata e condivisa in questi mesi appena trascorsi, e la tecnologia ci è stata di enorme supporto, ma vale la pena sottolineare quanto profondi ed elaborati siano i processi di crescita interni dei bambini, quanto essi necessitino di una reale prossimità con spazi e tempi progettati per loro e vale la pena ricordare che la vera essenza del lavoro educativo si fonda sull’ascolto empatico, sul contatto fisico, sulla possibilità di sperimentare una dimensione di socialità allargata. Siamo felici di essere riusciti a mantenere vivo quel patto educativo con le famiglie, che si rinnova ogni giorno dentro i nostri servizi, grazie ad un ascolto attento, non giudicante, a quella dimensione così preziosa dell’accoglienza, del dialogo e dello scambio quotidiano, a quel rimando continuo di sguardi sull’infanzia che nido e famiglia possono condividere.
Guardando al presente e al prossimo futuro, l’intento che anima la realizzazione di nuove e inedite soluzioni organizzative da co-progettare insieme alle risorse di ciascuna realtà territoriale, è la convinzione che dentro questa sfida ci siano delle enormi opportunità di rigenerazione del paradigma educativo di una comunità. Un paradigma di educazione diffusa, in cui si possa privilegiare un maggiore e fecondo contatto con l’ambiente esterno, preferibilmente naturale, a cui ciascuno può contribuire.
Dott.ssa Francesca Meacci
Staff di Coordinamento Pedagogico Rete Lilliput Coop. Polis
Coordinatore Pedagogico di Rete Zona Sociale n.5